Brand Journalism: giornalismo tra storytelling e marketing
Raccontare storie rappresenta il pane quotidiano di ogni giornalista, quando però, oggetto della narrazione diventa la realtà di un marchio specifico, ecco che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio caso di brand journalism.
Cosa si intende per brand journalist?
E’ un giornalista che racconta la storia di un’azienda, comunicandone i valori ed i punti di forza, attraverso una visione esterna ed oggettiva. Non si tratta di pubblicità, ma di vera e propria informazione incentrata su tutto ciò che ruota attorno a quella determinata realtà aziendale.
Il giornalista, in questo caso, non dovrà assolutamente scrivere contenuti orientati alla vendita, né celebrare l’azienda utilizzando un approccio di parte.
Il brand journalist dovrà invece conservare la propria imparzialità, raccontando il passato, il presente ed il futuro di quel preciso marchio, facendo sentire il lettore parte integrante dell’affascinante storia di cui la società è protagonista.
Brand Journalist: quando il giornalista diventa storyteller?
La lead generation non è quindi, almeno direttamente, il fine perseguito dal brand journalist, che invece mirerà al posizionamento dell’azienda, facendole acquisire credibilità e autorevolezza nei confronti dei potenziali clienti.
In particolare, l’attività di storytelling del brand journalist deve trasmettere i principi su cui si fonda la società per cui scrive, costruendo un rapporto di fiducia con i propri clienti-lettori, fornendo loro contenuti ed informazioni specifiche ed esclusive.
Un bravo brand journalist è capace di :
- Trasmettere emozioni con la propria narrazione
- Fornire approfondimenti e curiosità
- Coinvolgere i lettori e fidelizzarli, dando risposta ai loro dubbi e alle loro esigenze
Perché un giornalista oggi dovrebbe diventare brand journalist?
La riposta sta proprio nella crisi del giornalismo tradizionale dovuta all’avvento delle nuove tecnologie, che se da un lato hanno notevolmente facilitato e migliorato la vita di molti reporter, dall’altro hanno contribuito a creare una concorrenza spietata.
Infatti, attraverso i social, i blog ed i forum ciascuno può scrivere e dire la sua, veicolando numerose informazioni, spesso senza avere le dovute competenze.
Il giornalismo è quindi destinato a scomparire?
Assolutamente no. Per non farsi travolgere dalla crisi, chi vuole continuare a svolgere questo mestiere, deve saper reinventarsi e adattarsi al mondo attuale, che purtroppo o per fortuna è in continua evoluzione.
In quest’ottica, il brand journalism rappresenta sicuramente un’opportunità importante, che non bisogna lasciarsi sfuggire.
Brand journalism esempi: Tra passato e presente.
In realtà, il brand journalism non è affatto un’invenzione dei tempi moderni, infatti la sua nascita risale a molti anni prima: era il lontano 1895, quando fu creata “The Furrow” celebre rivista per agricoltori, ideata dalla Deere & Company, un’azienda produttrice di macchine agricole.
Ecco poi alcuni esempi moderni di società che hanno deciso di sposare questo nuovo tipo di giornalismo:
- Coca-cola
- RedBull
- Sorgenia
- Cisco
- Mc Donald’s
Come diventare un buon brand journalist?
Le competenze tipiche del giornalista tradizionale sono certamente necessarie, ma per avere successo in questo settore in ascesa, occorrono conoscenze specifiche nel campo del digital marketing.
Per cui, anche se il brand journalism prende le distanze dal content marketing, è comunque fortemente consigliato:
- conoscere le regole della comunicazione digitale, ed in particolare del seo copywriting
- saper redigere un calendario editoriale
- essere in grado di utilizzare i social a supporto della propria attività di storytelling
- padroneggiare i più importanti tools di analisi
Se sei un giornalista, che aspira ad approfondire e magari specializzarsi in brand journalism ti consiglio di dare un’occhiata al programma del nostro Corso in Digital Marketing organizzato dall’Academy Lo Stretto Digitale